1. FORESTE. Beh fino a qui nulla di nuovo. Il Nord Europa si sa, è la patria delle scienze forestali su modello produttivo. Qui tutto è programmato. Si piantano i semenzali e se questi non fanno i birichini e si inventano di farsi attaccare da qualche parassita, sia esso animale o fungo, o di cedere alla forza del vento o a quella di gravità sotto il peso della neve, cominciano a crescere con una certa vigoria. Incrementi interessanti, selve di alberelli di natale che fanno a gara a chi spinge più in alto il cimale. Dopo 80-100 anni, quando un equilibrio minimamente regolato da leggi naturali timidamente cerca di stabilizzarsi, arriva il signor Larsson di turno che con il suo John Deere abbatte, allestisce, esbosca, lavora il terreno, estrae le ceppaie e dopo pochi giorni, con una certa soddisfazione, ripianta il suo bosco.
2. ALCI. Questi simpatici animaletti sono spesso annoverati, dallo Svedese medio, nella schiera dei parassiti (o parassitoidi) di cui parlavo poc'anzi. Hanno infatti da sempre il brutto vizio di possedere un olfatto speciale che, Dio sa come, permette loro di distinguere quasi per magia una piantina coltivata in vivaio e usata per ricostituire la "foresta" del Sig. Larrson da una nata in natura. Lo sanno bene loro quanto più ciccotta e golosa è la prima rispetto alla seconda. Ed ecco allora che l'improvvido ospite viene preso di mira, letteralmente s'intende, da una schiera di carabine che dalla seconda decade di settembre spasimano nel tentativo di abbattere il toro leggendario. Di questo, chi scrive, non si scandalizza, ma è buffo notare come sia facile credere che il controllo demografico di una popolazione di ungulati senza nemici naturali (anch'essi scacciati e cacciati per i motivi di cui sopra) non sia in realtà la lotta a ciò che limita i nostri interessi.
3. AGRICOLTURA. Di certo non è questo il settore trainante, ma qui si può vivere felici anche gestendo una fattoria. Non grandi cose, sia chiaro, patate, erba per insilato, qualche bovino da carne (vacche, manze, vitelli, castrati e 1 toro) e legna.
5. WELFARE. Già lo avevo menzionato in qualche post precedente circa le attenzioni riservate agli studenti internazionali, ma i vecchi nostalgici degli skate-board, qui trovano pane per i loro denti
6. BIOMASSE. Del bosco non si butta via niente, dice il Sig. Larsson, che tra le altre cose, è socio di uno degli impianti di teleriscaldamento. Ogni città ne ha uno, sì come nella Russia di Stalin, solo che quelli che lì sono alimentati a carbone, qui funzionano a legna. E i risultati sembrano decisamente ammirevoli.
P.S.: Vi svelo un segreto, per chi non lo avesse capito, il Sig. Larsson è l'arzillo vecchietto in skate!